Sei interessato al liquore all’arancia fatto in casa? È il momento giusto per avere qualche informazione in più su questo nettare siciliano unico al mondo, nel suo genere e nel gusto.
La Sicilia evoca nell’immaginario comune sapori decisi, intensi e ricchi di vita: l’arancia li rappresenta tutti e lo fa con tutta la sua verve e il suo colore.

Le arance rosse siciliane sono grandi protagoniste di questa rievocazione stuzzicante: il frutto siciliano è infatti un agrume che nasce dal contesto di una terra vulcanica.
Scopriamo insieme qualcosa di più su questo liquore che sa racchiudere i toni caldi e golosi di una terra magica!

Come si fa il liquore all’arancia fatto in casa? Scopri la ricetta

Il profumato liquore all’arancia viene solitamente proposto agli ospiti per concludere al meglio il pasto.
Spesso è servito in bicchieri tipici siciliani decorati e ghiacciati, una vera goduria per il palato.

Ma cosa serve per fare un buon liquore all’arancia siciliano fatto in casa?

Il liquore Home Made ha tutti i benefici di un prodotto fatto in casa. A parte la bontà di questo nettare biologico, c’è senza dubbio una buona parte di soddisfazione personale!
Come per tanti altri liquori e bevande, è anche un pregiato dono da fare ai proprio amici o alla famiglia in occasione di un pranzo o una cena, tutti insieme.

Vediamo insieme qualche consiglio per il liquore all’arancia fatto in casa

Optare per arance: scegliere delle arance non trattate è un valore. Significa bere qualcosa di unico e biologico ma non solo: vuol dire anche acquistare dai contadini locali come noi;

Prediligere arance con poca polpa bianca: è necessario per evitare che restino dei pezzettini spiacevoli al gusto all’interno del nostro liquore. Nel momento in cui dovesse capitare di scegliere delle arance con molta polpa, allora sarà necessario eliminare quella in eccesso.

Acquistare da contadini del territorio: chi ne ha la possibilità, può comprare direttamente dal produttore o dall’azienda agricola.

Quali sono gli ingredienti per il liquore all’arancia siciliano?

– Per due litri di liquore:
– 8 arance non trattate (solo buccia)
– 1 litro di alcol alimentare
– 1 litro di acqua
– 750 grammi di zucchero

Il procedimento per fare il liquore all’arancia siciliano

– Prendere un recipiente di vetro – anche un barattolo o una bottiglia particolare – nel caso in cui la si voglia regalare;
– Versare all’interno della nostra bottiglia o barattolo l’alcol;
– Aggiungere le nostre bucce d’arancia preparate prima;
– Chiudere il barattolo o la bottiglia e lasciare macerare le bucce nell’alcol per 15 giorni (NB: se gradisci un sapore intenso, lascia le bucce fino a quando non avranno perso il colore, mescolando più volte al giorno);
– Preparare lo sciroppo con zucchero e acqua: versare quindi l’acqua in una pentolina e aggiungere lo zucchero. Successivamente, portare ad ebollizione affinché lo zucchero si sciolga. – – – Versare in un recipiente lo sciroppo e farlo raffreddare;
– Filtrare il contenuto per eliminare le bucce e così buttarle. Quando lo sciroppo sarà finalmente freddo, unirlo all’alcol.

È vero che il liquore deve riposare per un mese?

Sì, assolutamente. Il liquore alle arance deve riposare un mese e poi renderà il meglio al palato. Il “riposo” gli donerà un gusto deciso e particolarmente agrumato e aromatico.
Un consiglio che possiamo dare, è quello di filtrare dopo il mese trascorso ulteriormente il liquore, in modo che acquisisca limpidezza.

Il liquore all’arancia può essere donato, servito dopo un pasto o consumato assieme agli amici in una serata divertente. Un ottimo collante che sa di convivialità, ottimo per stare insieme e assaporare le meravigliose e suggestive note dei sapori di Sicilia.

Il limoncello è un classico digestivo del sud Italia, precisamente del Golfo di Napoli e della Sicilia. Questo liquore cattura tutte le deliziose note agrumate del limone senza il morso acido.

Secondo la leggenda, Vincenza Canale, un’oste dell’isola di Capri, produsse il suo elisir di limone da offrire agli ospiti all’inizio del secolo. Iniziò a offrirlo ai suoi visitatori come un cocktail pomeridiano, usando semplicemente scorza di limone, acqua, uno spirito neutro fatto a mano e zucchero, e lo aveva soprannominato Limoncello, un termine preso dall’antica parola caprese “limonillo“.

I discendenti di Vincenza iniziarono a produrre Limoncello di Capri solo molto tempo dopo, quando usarono la sua ricetta originale e brevettarono il termine “Limoncello“.

Il limoncello viene utilizzato anche in cucina per aggiungere un sapore di agrumi dolce, non acido, proprio per le sue caratteristiche aromatiche.

È fondamentale notare che non esiste una ricetta di limoncello valida per tutti; ogni regione e famiglia ha la sua ricetta unica, con caratteristiche diverse.

Tradizionalmente viene utilizzato il limone di Sorrento o di Siracusa. Questi possono essere difficili da trovare in alcune parti del mondo, quindi se non sei di queste parti, prendi dei limoni al meglio che puoi trovare. I limoni con una buccia spessa e grassa sono i migliori da usare.

Puoi adattare la nostra ricetta originale della Nonna per il limoncello fatto in casa combinando le vecchie procedure con l’efficienza moderna e avrai la tua ricetta autentica.

Ma ora basta con le chiacchiere, entriamo nell’ottica di come produrre la nostra ricetta originale della Nonna per il Limoncello fatto in casa.

Limoncello fatto in casa: secondo la ricetta originale della Nonna (ingredienti e utensili)

Gli ingredienti

– Circa 20 limoni medi
– 1,5 l di alcol di grano puro -o, se non riesci a procurartelo- 100 proof vodka
– 3,5 tazze d’acqua
– 5 tazze di zucchero semolato

Gli utensili

– Barattolo di vetro sigillabile (grande, almeno 3.5 4 lt)
– Filtri per caffè
– Filtro dell’acqua (come un filtro Brita)
– Mestolo
– Imbuto
– Microplane Zester (Grattugia)
– Bottiglie per prodotto finito

Limoncello fatto in casa: secondo la ricetta originale della Nonna (procedura)

Poiché immergerai la scorza di limone nell’alcol, i limoni biologici sono la scelta migliore. In ogni caso, bagnali e strofinali in acqua calda per rimuovere eventuali prodotti chimici, cera o detriti che potrebbero essersi accumulati sulla buccia.

Per rimuovere eventuali contaminanti nell’alcol di grano, lo facciamo passare più volte attraverso un filtro per l’acqua. Questo processo può sembrare eccessivo, ma fidati di noi (anzi della ricetta originale della nonna per il limoncello fatto in casa) quando diciamo che produrrà una bevanda finale molto più liscia e vellutata.

Dopodiché aggiungete la scorza di limone.

Attenti a non grattugiare la parte bianca della scorza perché ha un sapore amaro.

I tradizionali pelapatate o verdure generano strisce abbastanza larghe, mentre un microplane è più preciso, evitando il midollo e producendo una scorza più fine. L’obiettivo è estrarre quanti più oli essenziali possibile dalla scorza di limone, quindi maggiore è la superficie, meglio è.

Metti tutta la scorza di limone in un barattolo sigillato con 1500 ml di alcol e conservala in un luogo buio e fresco per un periodo compreso tra 1 e 3 mesi.
Questo in base a quanto ricco vuoi che sia il tuo limoncello finale.

Agitando il composto di tanto in tanto, puoi accelerare un po’ il processo.

È ora di preparare il tuo semplice sciroppo di zucchero una volta che ti sei assicurato che l’alcol abbia preso tutto il colore dalla scorza.

Fai bollire 3,5 tazze di acqua e 5 tazze di zucchero per 5 minuti, quindi fai raffreddare completamente prima di aggiungere al limoncello.

Il tuo liquido limpido dovrebbe trasformarsi in un elisir torbido proprio davanti ai tuoi occhi.

Alcune persone consigliano di aspettare qualche settimana, ma noi seguiamo la ricetta originale della Nonna per il Limoncello fatto in casa e abbiamo scoperto che filtrare la scorza di limone con un imbuto rivestito con un filtro per caffè non sbiancato funziona bene. (quei filtri di carta che servono per fare il caffè all’americana vanno benissimo). Notare che la nonna usava un panno 🙂

Benissimo, adesso trasferite con il mestolo e l’imbuto il limoncello nelle bottiglie.

Se necessario, sostituite il filtro del caffè.

Sebbene un passaggio di filtrazione possa essere sufficiente, filtriamo più volte il nostro limoncello per ottenere un risultato finale liscio come la seta.

In conclusione

Metti un po’ di limoncello e un paio di bicchierini nel congelatore per raggiungere la temperatura di servizio prima di assaggiare i frutti del tuo sforzo (per il controllo della qualità, ovviamente).

Ecco fatto, godetevi il vostro limoncello fatto in casa con la ricetta originale della Nonna. e non dimenticate di offrirlo a tutti i vostri ospiti dopo un buon pasto…a questo serve il limoncello!

La Sicilia è una delle regioni Italiane più cariche di storia, almeno per ciò che riguarda la tradizione culinaria. Piatti tipici e gustosi dolci si preparano anno dopo anno, seguendo le ricette originali e le indicazioni delle generazioni precedenti.

I dolci siciliani tipici, conosciuti in tutto il mondo per il loro sapore inconfondibile, sono spesso molto semplici da riproporre e da preparare.
Seguendo la giusta ricetta e assicurandovi di aver acquistato ingredienti di qualità, è probabile che riuscirete a realizzare dei perfetti dolci siciliani.

Oggi scopriremo insieme quali sono 10 dolci siciliani tipici più antichi e amati, i piatti che il mondo non è proprio riuscito a dimenticare.

La classifica dei dolci siciliani

Ognuno di questi 10 dolci siciliani tipici fa riferimento ai sapori e agli odori della tradizione. I profumi della Sicilia, come il limone, l’arancia e le mandorle, rientrano nella maggior parte delle preparazioni.

Sullo store di Sicilia Agrumi trovate alcuni dei dolci che stiamo per elencarvi. Potete sfruttare questo vantaggio per regalarvi qualcuno dei dessert più amati del mondo, preparati utilizzando ricette antiche e originali.

Cannoli Siciliani

Cannoli Siciliani - Kit Cannoli Siciliani

I cannoli siciliani rientrano a pieno titolo nella classifica dei dolci più amati, apprezzati da chiunque decida di visitare la Sicilia. La sfoglia croccante avvolge la morbida crema di ricotta e gocce di cioccolato, creando un involucro prezioso che accompagna un morso dopo l’altro. Acquista il Kit Cannoli cliccando qui

Cassata Siciliana

Anche la cassata fa parte dei dolci siciliani tipici, appartenenti direttamente alla tradizione. Parliamo di un ottimo dolce fatto di pan di spagna farcito con ricotta e cioccolato. La glassa esterna è lucida e resistente, spesso associata a decorazioni in marzapane.

Granita con brioche

Granita siciliana

In Sicilia, soprattutto in estate, la granita con brioche è assolutamente irrinunciabile.
Preparata in tantissimi gusti diversi, la cremosa granita siciliana è quasi sempre accompagnata dalla “brioche”. L’abbinamento tra il freddo della granita ed il profumo avvolgente della brioche crea la merenda perfetta, immancabile.

Biscotti alla pasta di mandorle

Pasta di Mandorla Siciliana

I biscotti alla pasta di mandorle rientrano tra i dolci siciliani più semplici da preparare. Non prevedono l’aggiunta di farina, e sono perfetti anche per chi soffre di varie intolleranze.
Ingredienti semplici e una preparazione altrettanto facile rendono questi biscotti molto famosi, richiesti in tutto il mondo.

Biancomangiare

Bianco Mangiare

Il Biancomangiare è un dolce tipico siciliano, realizzato utilizzando solo latte e amido per dolci. Il suo nome deriva dagli stessi ingredienti, che sono tutti bianchi come il latte.
E’ un dolce estremamente semplice, che ha la consistenza di una candido budino e si prepara in appena quindici minuti.

Buccellati

Buccellati Siciliani
I buccellati appartengono al periodo di Natale. Questi dolci, così semplici e delicati, non sono altro che biscotti di pasta frolla farciti con mandorle, cioccolato, uva passa e fichi secchi. Mantengono una divertente forma tonda con un buco al centro, e ricordano vagamente i biscotti alla pasta di mandorle.

Piparelli

Piparelli Siciliani al Pistacchio e al Cioccolato

Le mandorle diventano l’ingrediente protagonista anche dei piparelli, biscotti siciliani simili ai cantucci di Prato. A differenza dei buccellati, questi dolci tipici sono meno morbidi e riportano l’odore della scorza del limone e dell’arancia.

Gelo di melone

Gelo di Melone

Il gelo di melone, conosciuto anche come gelo d’anguria, è un dolce estivo fresco e delicato. Si prepara utilizzando proprio l’anguria, che viene raffreddata fino ad assumere una consistenza molto simile a quella del gelato.

Pan d’arancio

Torta alle carote e arancia
Il pan d’arancia è il penultimo dei nostri 10 dolci siciliani più antichi e amati, conosciuto in tutta Italia per la sua semplicità.
Alla base della ricetta, infatti, c’è la preparazione della classica ciambella, poi arricchita con la scorza d’arancia tritata.

Sfincio di San Giuseppe


L’ultimo dolce siciliano è lo sfincio di San Giuseppe, una frittella ricoperta da una morbida crema di ricotta e gocce di cioccolato.
L’impasto della frittella è fritto prima di venir coperto dalla crema, e solitamente si prepara in occasione della festa del papà.

La spremuta d’arancia è la merenda perfetta, salutare ed insieme rinfrescante. Sia adatta a tutti i momenti della giornata, dalla colazione fino al break pomeridiano, offrendo sollievo dalla calura estiva e nutrimento al corpo.

Le arance, infatti, nascondo diversi benefici naturali in grado di aiutarci a sostenere l’organismo e le sue normali funzioni vitali. Se preparata nel modo giusto, una sana spremuta d’arancia è capace di fare la differenza ed aiutarci a sentirci meglio.

Scopriremo effettivamente quali sono i benefici associati alla sua assunzione, quante le calorie (aspetto importante per chi segue un regime alimentare ipocalorico) e quali i trucchi per renderla perfetta. Ci sono dei piccoli consigli e accorgimenti che vi aiuteranno a prepararla al meglio, traendo il massimo dalla frutta e dalle sue naturali vitamine.

I benefici della spremuta d’arancia

Arance Rosse Tarocco e Moro

Tra i benefici più interessanti offerti dalla spremuta d’arancia c’è l’elevata presenza di vitamina C. Le arance fresche sono infatti particolarmente cariche di vitamina C, che agisce come antiossidante naturale. Depura il corpo ed aumenta la diuresi, così che possa purificarsi dalle tossine ed assimilare solo i nutrienti positivi.

Inoltre, le arance sono ricche di flavonoidi, che permettono al sistema immunitario di rafforzarsi e proteggere il corpo dai radicali liberi – causa principale dell’invecchiamento della pelle e delle ossa.

Parlando invece di calorie, sappiamo che circa 100 g di frutta utilizzati per preparare una spremuta contengono 44 kcal. Come probabilmente avevate già previsto, la spremuta d’arancia è una bevanda poco calorica, che può essere tranquillamente bevuta anche a dieta.

Attenzione allo zucchero! La spremuta dovrebbe sempre essere preparata senza zucchero, così da tenere intatti i suoi nutrienti.
Non affidatevi a prodotti preconfezionati già ricchi di zucchero, ma provate a spremere autonomamente le arance per la vostra spremuta fatta in casa.

Come preparare una spremuta di arance perfetta

Arance rosse da spremuta siciliana

La prima cosa da fare per preparare una perfetta spremuta d’arancia è scegliere i prodotti giusti. Esistono diverse tipologie di arance, ognuna con le proprie caratteristiche specifiche. Le qualità più succose, che hanno una buccia sufficientemente sottile da spremere con facilità, sono le seguenti:

Arance Tarocco da Spremuta
Arance Navel da Spremuta
Arance Moro

Potete trovarle tutte nello store di Sicilia Agrumi, sicuri che si tratti di prodotti di qualità e coltivati con le giuste attenzioni.

Favorite le arance siciliane non trattate, che vi regaleranno una spremuta d’arancia molto più saporita e soddisfacente, dove la vitamina C è effettivamente presente. Quando si parla della salute e della sicurezza personale, non si è mai troppo attenti alla spesa.

Trucchi e Consigli

Per facilitare la spremitura delle arance ed ottenere tutto il succo conservato al loro interno, immergetele qualche minuto nell’acqua calda. Questo trucchetto vi permetterà di “prepararle” al meglio e spremerle sarà decisamente più semplice.

Per preparare la vostra spremuta d’arancia potete affidarvi a due strumenti, uno decisamente più rapido e adatto alla situazione, ed uno leggermente più “spartano”. Nel primo caso parliamo dello spremiagrumi, sia manuale che elettrico, che è stato progettato appositamente per ricavare il succo dagli agrumi. Vi basterà tagliare a metà l’arancia e poi girare sulla punta dello spremiagrumi, che raccoglierà per voi tutto il succo sul fondo.

In caso non disponeste di uno spremiagrumi potete usufruire di una semplice forchetta, scavando al centro dell’arancia e lasciando cadere il succo in un bicchiere. Purtroppo, questa tecnica non vi assicura la salvezza dai semini, che potrebbero riversarsi nel bicchiere.

Qualunque sia il metodo che decidete di utilizzare, ricordatevi di bere un bicchiere di spremuta d’arancia almeno una volta al giorno. In questo modo, il vostro corpo inizierà a risentire del cambiamento e potrete affrontare più facilmente tutte le sfide quotidiane.

La Vitamina C è considerata da nutrizionisti e esperti dell’alimentazione come un potente “alleato” del corpo. Se assunta in quantità corrette e con costanza, questa vitamina può aiutarci a prenderci cura di noi stessi e del nostro organismo.

Rientra nel gruppo delle vitamine essenziali, che devono essere assunte direttamente attraverso l’alimentazione, perché il corpo non riesce ad auto-produrle. Per questo motivo, la vitamina C è considerata come un nutriente indispensabile, che ognuno dovrebbe imparare ad apprezzare maggiormente nella quotidianità.

Insieme scopriremo quali sono i benefici della vitamina C e quali sono gli alimenti che la contengo. Potrete così regolare meglio la vostra alimentazione ed imparare ad assumere ancora più nutrienti.

I benefici della Vitamina C

Lo studio della vitamina C e dei suoi effetti benefici sulla salute del corpo ha interessato tantissimi scienziati e medici famosi. La storia ci insegna che un cesto di arance può salvare una persona dalla scorbuto, impedendole di ammalarsi ed aggravarsi.

Secondo quello che sappiamo oggi, la vitamina C è uno degli antiossidanti più potenti che possano essere acquisiti dal corpo.
Grazie alla sua azione diretta ci protegge dal rischio di malattie infettive, così come impedisce al corpo di lasciarsi trasportare dall’influenza. Se assunta quotidianamente, questa vitamina fornisce assistenza alle difese immunitarie nella loro lotta contro virus e germi.

Dagli ultimi studi sono emersi anche altri due benefici legati al consumo di vitamina C. A quanto sembra, il suo poter antiossidante interviene anche a favore della pelle; la aiuta a prevenire l’invecchiamento e permette al corpo di produrre un numero più consistente di globuli rossi.

Inoltre, la vitamina C accelera la risposta dell’apparato digerente, facilitando l’assimilazione dei nutrienti e l’eliminazione delle tossine in eccesso.

Quali cibi contengono vitamina C?

Vitamina C

La vitamina C è contenuta in più cibi di quanto potreste aspettarvi. L’idea che sia presente solo ed esclusivamente negli agrumi è decisamente sbagliata, perché la vitamina si trova anche in diverse verdure assunte quotidianamente. Per gli amanti degli agrumi e della frutta in generale, assicuratevi sempre di star acquistando prodotti di qualità, che provengano da coltivazioni controllate sotto tutti i punti di vista. Nello store di Sicilia Agrumi troverete diverse tipologie di agrumi, che possono aiutarvi ad assumere la vostra dose giornaliera di vitamina C.

In ogni caso, ecco alcuni degli alimenti a più alto contenuto di vitamina C. Ciascuno di questi risulta essere una buona alternativa per chi non gradisce il sapore della classica spremuta d’arancia:

– Agrumi
– Pomodori
– Frutti di bosco
– Kiwi
– Peperoni
– Le verdure che appartengono alla famiglia del cavolo
– Verdura a foglia verde

La vitamina C, per poter effettivamente apportare benefici consistenti al corpo, deve essere assunta quotidianamente in specifiche quantità.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina C è di 90 mg per gli uomini e 70 mg per le donne. Chi è in dolce attesa deve aumentare queste quantità, così da aiutare il corpo ad affrontare il cambiamento.

Conclusioni

L’assunzione di vitamina C può davvero fare la differenza nel modo in cui reagiamo ai cambiamenti esterni ed interni del corpo. Possiamo ricavarne forza ed energia, fondamentali per affrontare ogni giorno con rinnovata sicurezza.

In caso di vere e proprie carenze di vitamina C, è consigliabile assumere uno specifico integratore. La potenza di questa vitamina non deve assolutamente essere sottovalutata, soprattutto considerando la sua capacità di aiutare il corpo a difendersi dalle minacce esterne.

Negli ultimi anni, l’avocado ha raggiunto un gran numero di nuovi consumatori. Sempre più persone hanno scoperto la consistenza ed il sapore particolare di questo frutto, ormai utilizzato in vari ambiti della cucina.

Le sue proprietà positive sono state confermate ed elogiate dai nutrizionisti, che lo hanno proposto ai propri pazienti per aumentare il numero di nutrienti assunti grazie alla dieta.
I benefici dell’avocado, infatti, sono più di quanti si potrebbe immaginare e vale sicuramente la pena usufruirne.

Vedremo nel dettaglio quali sono le proprietà dell’avocado, come si mangia, quante calorie contiene e quali sono le ricette più utilizzate per consumarlo. Avrete così a disposizione una guida completa sull’avocado, sul perché dovreste aggiungerlo alla vostra dieta e quali cambiamenti potrete notare fin da subito.

Come mangiare l’Avocado

Esistono diverse qualità di avocado, che variano leggermente per lo spessore della buccia e per il sapore. Messico, Brasile, Perù, le coltivazioni di avocado si trovano in diverse zone calde del pianeta. Anche l’Italia rientra tra i paesi produttori di avocado. In particolare, le coltivazioni più consistenti si trovano in Sicilia, tra le pendici dell’Etna e il Mar Ionio. Il clima è sufficientemente favorevole alla maturazione dell’avocado, che cresce forte e in buona percentuale.

Con il tempo gli amanti dell’avocado sono riusciti ad individuare una serie di trucchetti utili per pulirlo nel modo giusto. Capire come si mangia l’avocado è più semplice del previsto, basta prendere nota di alcuni dettagli.

Innanzitutto, è importante partire tagliandolo in due metà precise. Tagliate seguendo il nocciolo, ruotando poi una delle due metà del frutto per fare in modo che si stacchi.
Per eliminare il nocciolo schiacciate e spingete dall’esterno verso l’interno, così da farlo fuoriuscire senza ferirvi.

A questo punto, avrete a disposizione due metà. Incidetele formando delle striscioline o dei quadratini a secondo delle necessità, e poi utilizzate un cucchiaio per liberarle dalla buccia. In questo modo, potrete mangiarlo senza problemi ed occupando solo pochissimo tempo.

Proprietà e benefici dell’avocado

Passiamo ora a scoprire alcune tra le proprietà benefiche più interessanti dell’avocado. Questo frutto, se consumato nelle giuste dosi, può aiutarvi a rinforzare l’organismo e consentirgli una digestione decisamente più rapida.

L’avocado è fonte di acidi grassi monoinsaturi.
Grazie a questa sua caratteristica, favorisce l’aumento del colesterolo “buono” (HDL) e riduce i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL)
L’avocado è ricco di fibre.
Grazie alle fibre, riesce a migliorare il transito intestinale e regolare i livelli di zucchero nel sangue. La digestione è più rapida ed il metabolismo riesce ad assorbire meglio i nutrienti di cui ha bisogno.
L’avocado è ricco di vitamine, minerali e antiossidanti.
In qualità di antiossidante, l’avocado riduce il rischio di infiammazioni e la possibilità di contrarre diverse malattie.
L’avocado è fonte di micronutrienti.
Contiene vitamina C, vitamina A, vitamina E, potassio, magnesio, calcio e ferro. L’insieme di tutti questi micronutrienti è fondamentale per migliorare significativamente le prestazioni del corpo.

Parlando di calorie, invece, sappiamo che circa 100 g di avocado contengono una media di 240 kcal. Non è quindi un alimento esattamente ipocalorico, ma le sue proprietà positive riescono a coprire anche questo aspetto.

Le ricette più interessanti

Al contrario di quanto si pensa, l’avocado non viene utilizzato esclusivamente per il famoso “avocado toast”, che lo vede schiacciato sul pane in compagnia del formaggio spalmabile o del salmone.
Lo si utilizza in tantissimi modi diversi, sia per preparare gustosi condimenti – il guacamole è a base di avocado – sia per arricchire antipasti e contorni.

I dadini di avocado possono facilmente essere aggiunti alle insalate, così da regalare un tocco in più alle proprie ricette. Essendo un frutto piuttosto oleoso, si adatta perfettamente alle insalate estive con rucola e pomodorini freschi.

Pancake all’avocado

AVOCADO SICILIANO

Di seguito, vi riportiamo la ricetta dei pancake all’avocado, piuttosto insoliti ma anche incredibilmente saporiti. Questo semplice antipasto/colazione, può rivoluzionare le vostre cene il compagnia ed offrirvi un interessante spunto di creatività.

Per prepararlo avrete bisogno di:

– mezzo avocado maturo
– il succo di mezzo limone
– 2 albumi
– 10 g di zucchero di canna
– 40 g di farina
– 3 g di lievito in polvere per dolci
– sale e pepe q.b.

Procedimento
La prima cosa da fare è preparare l’impasto per i pancake, unendo albumi e zucchero in una ciotola. Utilizzate una frusta a mano per mischiarli, aggiungendo poi la farina e il lievito. Mettete da parte l’impasto e fate scaldare una padella antiaderente sul fuoco.

Nel frattempo, tagliate a cubetti l’avocado e posizionalo all’interno di un mixer da cucina. Sfruttate i consigli che vi abbiamo lasciato sopra per tagliarlo in poco tempo e con semplicità.

Aggiungete il succo di limone e aggiustate di sale e pepe. Azionate poi il mixer fino a quando non avrete ottenuto una crema abbastanza densa.

La padella è ormai calda e potete versare l’impasto per il primo pancake. Dovrete girarlo non appena inizieranno a formarsi delle bollicine sulla superficie.
Quando tutti i pancake saranno pronti potrete posizionarli all’interno di un piatto da portata, spalmando sopra la crema all’avocado.

Il mix di dolce e salato produrrà un risultato inaspettato, che cambierà la prospettiva sulla giornata e vi fornirà l’energia di cui avete bisogno per superare i vostri impegni quotidiani.

Gli arancini di riso siciliani appartengono alla cultura gastronomica Siciliana da tantissimo tempo.
Nella loro ricetta, pochi e semplici ingredienti “popolari” vengono mescolati con cura per ottenere un prodotto completo e saporito.

La storia degli arancini di riso siciliani è molto più complessa di quanto si potrebbe immaginare. Diverse sono le città della Sicilia che hanno deciso di provare a riscattarne l’invenzione, generando confusione riguardo la loro effettiva nascita.

Quello che oggi sappiamo per certo è che il loro gusto inconfondibile è capace di attrarre chiunque, dai palati più ai meno esperti. Ne scopriremo insieme la ricetta originale, così potrete imparare a cucinare gli arancini direttamente a casa.

Oggi però vi sveliamo un segreto, che solo i veri intenditori siciliani conoscono: l’arancino va mangiato a testa in giù!

Proprio come nella foto in evidenza di questo articolo del blog. Quindi dovete rivolgere verso il basso la punta dorata dell’arancino in modo tale che il ragù contenuto al suo interno scivoli delicatamente verso il fondo.

Storia e Curiosità sugli Arancini

L’origine più plausibile degli arancini di riso siciliani è associata agli Arabi. Nel periodo della dominazione araba, che va dal IX al XI secolo, gli Arabi erano soliti appallottolare i chicchi di riso allo zafferano e poi condirli con la carne di agnello. Si deve quindi a loro l’invenzione degli arancini, che si sono poi adattati alle abitudine e ai gusti tipici Italiani.

Attualmente, è ancora in corso una difficile diatriba per il nome originale degli arancini di riso siciliani. A Palermo e in tutta le città circostanti, gli arancini di chiamano “arancinA”, poiché prendono il nome dalla forma tondeggiante dell’arancia.

A Catania, invece, il nome è “arancinO”, con una forma leggermente più allungata che imita simbolicamente l’Etna.

L’Accademia della Crusca si è recentemente espressa a favore di Palermo, ma la lotta sembra non accennare a terminare. L’unica cosa su cui concordano è l’associazione con il frutto dell’arancia, da sempre simbolo della Sicilia e dello stesso colore accesso degli arancini. Noi siamo di Siracusa, quindi essendo più vicini a Catania ci piace definirlo “ArancinO” 🙂

La ricetta originale

Arancini di Riso Siciliani

Come anticipato, scopriremo insieme la ricetta originale dei veri arancini di riso siciliani, che hanno bisogno di grande cura e grande attenzione. Pur di non far arrabbiare i Siciliani, è importante assicurarsi di star dosando nel modo giusto tutti gli ingredienti necessari.

Per il riso e la panatura:

– 500 g di riso carnaroli
– 70 g di burro
– 2 bustine di zafferano
– sale q.b.
– circa 8 cucchiai di farina 00
– acqua q.b.
– pan grattato q.b.

Per il ragù di carne:

– 150 g di carne macinata di maiale
– 50 g di carne macinata di bovino
– mezza cipolla
– mezza carota
– un po’ di sedano
– qualche foglia di alloro
– olio evo q.b.
– 200 ml di passata di pomodoro
– 100 g di piselli
– mezzo bicchiere di vino bianco
– 80 g di caciocavallo da grattugiare
– sale q.b.

Procedimento

Dopo aver elencato tutti gli ingredienti iniziamo a preparare i famosi arancini di riso siciliani.
La prima cosa da fare è occuparsi del riso, che andrà cotto fino a risultare “al dente”. Scolatelo e poi spostatelo all’interno di una seconda pentola, dove verrà mantecato con burro e zafferano, fino a raggiungere un consistenza morbida e piuttosto densa.

Il riso per gli arancini va posizionato su una teglia da forno, così che riesca a raffreddarsi uniformemente.
Nel frattempo, potete occuparvi del ragù. Iniziate dal soffritto – cipolla, carota e sedano vanno fatte soffriggere con l’olio d’oliva – e poi aggiungete anche la carne macinata. Lasciate cuocere per un minuto e sfumate con il vino bianco.

A questo punto potete aggiungere l’alloro e la passata di pomodoro. Il ragù dovrà cuocere almeno 50 minuti, completato con i piselli e il caciocavallo, e poi mescolato per altri 15 minuti. Il risultato dovrà essere denso e profumato, decisamente invitante.
Controllate il sale, aspettate una decina di minuti che il ragù si freddi e poi dedicatevi alla preparazione degli arancini di riso siciliani.

Con una mano raccogliete una porzione di riso, formando una pallina. Bucate la pallina al centro con un dito ed inserite il ragù. Richiudete e posizionate su un piatto ad aspettare.

Quando avrete completato tutte le palline sarà arrivato il momento di preparare l’impanatura. In una ciotola unite farina e acqua, mescolando fino ad ottenere una pastella omogenea.
Versate gli arancini di riso prima nella pastella e poi nel pangrattato, facendo attenzione a scrollarli per bene.

I veri arancini di riso siciliani vanno fritti in abbondante olio bollente, tenuti in cottura per qualche minuto e poi serviti caldi e profumati. Nessuno potrebbe resistere a questo incredibile street food.

I cannoli siciliani rientrano tra i dolci più apprezzati della tradizione culinaria della Sicilia. Conosciuti in tutto il mondo per il loro sapore delicato ed avvolgente, i cannoli costituiscono motivo di forte orgoglio per tutti i siciliani.

La storia che ha portato alla formulazione della ricetta originale dei cannoli siciliani è abbastanza complessa, perché ci sono ancora diverse diatribe su chi sia stato l’effettivo inventore. Nelle diverse zone della Sicilia, i cannoli vengono presentati al pubblico in modo differenti. Più allungati e zuccherati a Palermo, più croccanti e sfogliati a Modica. I turisti hanno così la possibilità di individuare il loro preferito, gustando la migliore versione del dolce.

Oggi scopriremo insieme qual è la storia e le curiosità che si nascondono dietro l’invenzione dei cannoli siciliani. Guarderemo poi la ricetta originale, che vi permetterà di realizzarli direttamente a casa, proprio come vuole la tradizione siciliana.

Storia e Curiosità sui Cannoli Siciliani

Cannoli Siciliani - Kit Cannoli Siciliani

Secondo i racconti e le testimonianze del passato, i cannoli siciliani sono nati nella zona di Caltanissetta.

La leggenda narra che siano state delle monache di clausura di un convento vicino a Caltanisetta a prepararlo per la prima volta. Un’altra leggenda invece racconta che il Cannolo sia stato realizzato durante Carnevale come scherzo, considerando la forma fallica.

Origini quindi antichissime per questo dolce, sicuramente il più caratteristico della tradizione popolare siciliana e sicuramente il più dolce e gustoso.

Con ogni probabilità, come molti altri dolci della regione, anche i cannoli siciliani derivano dalla rielaborazione di una ricetta araba. La dominazione araba ha infatti causato l’introduzione nella cucina locale di diverse ricette e piatti nuovi, tra cui rientrano dolci a base di ricotta e miele.

I famosissimi cannoli riprendono i sapori decisi della cucina araba e li trasformando secondo i gusti e le preferenze degli Italiani. Il risultato è così invitante e gustoso da aver convinto praticamente tutto il mondo. I cannoli siciliani sono famosi ovunque, e capita spesso di incontrarli nelle pasticcerie più impensabili.

La ricetta originale

Cannoli Siciliani - Kit Cannoli Siciliani

In caso voleste cimentarvi nella preparazione dei cannoli siciliani secondo la ricetta originale, potete sfruttare i kit per cannoli presenti sullo store di Sicilia Agrumi. Vi aiutiamo a rispettare la tradizione senza perdere troppo tempo, gustandovi il sapore e la croccantezza della vera sfoglia siciliana.

Ma non perdiamo altro tempo, vediamo finalmente quali sono gli ingredienti necessari alla preparazioni dei veri cannoli.

Per la cialda dei cannoli:

– 260 g di farina 00
– 20 g si zucchero
– 30 g di strutto
– 5 g di cacao amaro
– 1 cucchiaino di sale
– 20 g di uova
– 10 ml di aceto di vino bianco
– 60 ml di marsala

Per il ripieno:

– 1 kg di ricotta di pecora
– 130 g di zucchero
– 80 g di gocce di cioccolato fondente

ProcedimentoKit Cannoli Siciliani

Per preparare i cannoli siciliani dovrete partire dalla sfoglia esterna. Si inizia unendo in una ciotola la farina – precedentemente setacciata – il cacao in polvere, lo zucchero e il sale. Mescolate per amalgamare le polveri e poi aggiungete lo strutto e l’uovo sbattuto.
Assicuratevi di lasciare da parte una piccola quantità di uova sbattute per spennellare la sfoglia al momento della preparazione dell’involucro.

Versate anche il marsala e l’aceto, poi iniziate a lavorare l’impasto con l’aiuto delle mani. Sfruttate la superficie liscia di un piano d’appoggio per fare leva e impastare nel modo giusto, fino ad ottenere un panetto liscio e abbastanza solido.

Copritelo con la pellicola e poi lasciatelo raffreddare in frigo per almeno un ora. Trascorso questo primo periodo di riposo, sarà necessario aspettare altri 15 minuti prima di poter finalmente stendere l’impasto e formare i cannoli.

Per creare lo spessore giusto (i cannoli siciliani di solito hanno uno spessore di mezzo centimetro) avrete bisogno di una macchina per stendere la pasta. L’impasto che avete creato dovrà essere passato attraverso il rullo almeno 3 / 4 volte, così che al momento della frittura riesca a formare le famose bolle.

Prendete quindi i cilindri d’acciaio che vi serviranno per dare la forma ai vostri cannoli e l’uovo rimasto. Create dei quadrati da circa 10 cm, e poi avvolgeteli intorno al cilindro. Usate l’uovo per unire i due lembi, fino a quando non vi sembreranno perfettamente stabili.
A questo punto siamo pronti per friggere, dopo aver aspettato qualche minuto che la pasta si asciughi all’aria aperta.

Friggete i cannoli siciliani in olio abbondante, tenendoli immersi completamente per giusto qualche minuto. Noterete subito che inizieranno a formarsi delle bolle sulla superficie esterna, quello è il segnale che tutto sta procedendo nel verso giusto.

Una volta completati tutti i cannoli, non vi resta che occuparvi della crema che andrà posizionata all’interno dell’involucro sfogliato.
La storia delle origini dei cannoli prevede l’unione di semplice ricotta di pecora e zucchero, creando una crema morbida che andrà completata con le gocce di cioccolato.

Unite quindi tutti gli ingredienti per crearla e poi versatela all’interno di una sac a poche da utilizzare per riempire i vostri cannoli siciliani. Non esagerate troppo con la ricotta, cercando di mantenere le giuste proporzioni tra la crema e l’involucro.

Il tocco finale è lo zucchero a velo, che completa la ricetta originale e aggiunge un pizzico di dolcezza in più.

I cannoli siciliani sono così finalmente pronti, perfetti da mangiare sia caldi che freddi. Preparandoli riuscirete a sorprendere chiunque, che li riconoscerà per la loro storia e resterà affascinato dal loro gusto originale.

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Per preparare una cena insolita, caratterizzata da sapori forti e decisi, il pollo al limone è sicuramente la scelta giusta.

Il limone, l’agrume più utilizzato in cucina, può aiutarvi a rendere i vostri piatti audaci e particolari, con un tocco di personalità in più rispetto al solito. Il segreto è quello di “equilibrare”, trovando il giusto mix tra acidità e cremosità. Insieme scopriremo i passaggi necessari alla preparazione del pollo al limone, un piatto molto preparato soprattutto in Sicilia.

Per cucinarlo, vi consigliamo di utilizzate i limoni di Sicilia Agrumi, che trovate in vendita nello store. Il profumo e la qualità dei nostri prodotti biologici li rende perfetti per i vostri secondi, freschi e conditi al punto giusto. La ricetta che stiamo per proporvi è semplice e veloce, e richiede decisamente poco tempo. Potrete infatti occuparvi della preparazione del pollo appena prima di cena, così da servirlo direttamente caldo.

Ingredienti Pollo al Limone di Sicilia

La quantità che abbiamo scelto – circa 600 g di pollo – basterà per quattro persone, facendo in modo che ognuno riceva una giusta porzione.
L’intera preparazione vi impiegherà più o meno 20 minuti, contando ovviamente il tempo di cottura del pollo e di realizzazione della salsa.

Procuratevi tutti gli ingredienti nelle apposite dosi e poi saremo pronti a cominciare!

– 600 g di petto di pollo
– farina 00 q.b.
– origano q.b.
– la scorza di un limone
– 100 ml succo di limone
– 200 ml acqua
– 20 g amido di mais (maizena)
– 10 g zucchero
– 10 ml salsa di soia
– sale fino q.b.

Procedimento Pollo al Limone di Sicilia

La preparazione del pollo al limone inizia proprio dagli agrumi. Dovrete ricavare la scorza grattugiata di un limone e poi estrarre circa 100 ml di succo (probabilmente avrete bisogno di due limoni).

Mettete da parte il succo e la scorza ed occupatevi del petto di pollo. Le fettine di carne andranno tagliate a cubetti abbastanza spessi, diventando dei bocconcini.
Aiutandovi con le mani, infarinate i bocconcini e scrollateli dalla farina in eccesso. Nel frattempo, posizionate una padella sul fuoco ed accendete la fiamma, aggiungendo un filo di olio d’oliva.

Versate il petto di pollo nella pentola e fate rosolare fino a quando ciascun bocconcino non diventerà ben dorato. Il tutto dovrebbe richiedervi circa 5 minuti, poi potrete spostare il pollo in un piatto e tenerlo da parte.

Iniziate quindi a preparare la salsa al limone, versando all’interno di una ciotola l’amido di mais, lo zucchero, la salsa di soia e l’acqua. Mescolate aiutandovi con una frusta e poi aggiungete anche il succo e la scorza del limone. A questo punto, versate la salsa nella stessa pentola usata per il pollo.

Fate cuocere per un minuto, giusto il tempo di iniziare a rapprendersi, poi aggiungete nuovamente i bocconcini di pollo. Mescolate per bene e regolate di sale, completando con una piccola aggiunta di origano. Lasciate il pollo sul fuoco per circa 3 minuti, aspettando affinché la salsa aderisca e riesca a laccare i bocconcini.

Spegnete la fiamma e posizionate il vostro pollo al limone all’interno di un piatto da portata. Andrà servito caldo, così che il profumo sprigionato dal limone resti forte ed immediatamente riconoscibile.

In base alla quantità di limone che aggiungete, il sapore sarà più o meno acidulo. Dovrete scegliere in relazione ai vostri gusti personali, assaggiando in fase di cottura per evitare che il risultato finale non vi convinca come dovrebbe.

Il pollo al limone, come la maggior parte dei piatti della tradizione, diventa più buono ogni volta che lo preparate. Questo perché imparate a conoscere le dosi, regolando ciascun condimento al meglio.

Le scaloppine al limone sono un piatto tipico della cucina Italiana, un secondo semplice e veloce che si prepara in appena mezz’ora.

In questa ricetta la delicatezza delle fettine di vitello viene unita al profumo intenso del limone, che ne accentua il sapore e gli conferisce una leggera acidità.
Il vero protagonista delle scaloppine è proprio il limone, che dovrà essere più succoso e profumato possibile.

I veri Siciliani conoscono la potenza del limone, la sua capacità di trasformare completamente il piatto in cui viene inserito. Anche in questo caso, la sua presenza determina la riuscita o meno del secondo, che dovrà essere profumato al punto giusto.

Non abbiate paura di osare con le quantità, ma lasciatevi trasportare dai vostri gusti personali e dai vostri desideri. Partite aggiungendo poco succo, aumentando poi in base alle preferenze. Ma adesso entriamo nel vivo della ricetta, scoprendo quali sono gli ingredienti necessari a prepararla alla perfezione.

Ingredienti Scaloppine al Limone

Gli ingredienti proposti riusciranno a saziare una famiglia di 3/4 persone, dove ognuno riceverà circa due scaloppine.

Come anticipato, il nostro consiglio è quello di prestare grande attenzione alla qualità del limone, affinché sia profumato e capace di dare cremosità alla salsa. Su Sicilia Agrumi trovate diverse qualità, opzioni uniche tra cui scegliere per i vostri piatti.

– 430 g di fettine di vitello (circa 8)
– 50 ml succo di limone
– 40 g burro
– sale e pepe q.b.
– farina 00 per infarinare q.b.

Procedimento Scaloppine al Limone

Iniziamo a vedere quali sono i passaggi da seguire per preparare le scaloppine al limone.
La prima cosa da fare è ricavare il succo del limone. Abbiamo proposto una quantità media di 50 ml, ma potete aggiungerne altro se ritenete sia troppo poco.

Spremete i limoni e mettete da parte il succo, cominciando ad occuparvi della carne. Le fettine di vitello andranno pressate con un batticarne, così da renderle più sottili e più veloci da cuocere.
Ricordate, prima di colpire il vitello con il batticarne, che è sempre meglio proteggere la carne con della carta da forno, così da evitare che il contatto risulti troppo violento.

Una volta concluso questo passaggio, infarinate ciascuna fettina ed occupatevi di rimuovere tutta la farina in eccesso – la farina che non resta subito attaccata.

In una padella, fate sciogliere il burro e poi aggiungete le scaloppine. Fate attenzione affinché tutte tocchino la superficie della padella; se dovessero essere troppe, dividetele in due preparazioni. Rosolate la carne circa 2 minuti per lato, fino a quando non inizierà a dorarsi leggermente. A questo punto, aggiungete il succo di limone e regolate di sale e pepe.

Mescolate leggermente e lasciate che le vostre scaloppine al limone proseguano la cottura per almeno altri tre minuti.
Vi accorgerete che sono pronte perché la salsa sul fondo della padella inizierà a rapprendersi e diventare più cremosa. Quello è il segnale che è arrivato il momento di spegnere la fiamma, trasferendo le scaloppine in un piatto da portata.

Quando le servite – sono più buone se servite calde – assicuratevi che ogni piatto sia dotato della giusta quantità di salsa, che accompagnerà ogni boccone.
Il profumo del limone conferirà particolarità al piatto, che ha un sapore esplosivo ed agrumato. Se siete amanti del limone, potete sfruttare questa ricetta per sorprendere i vostri ospiti, preparando un secondo tipico con un’aggiunta speciale.

Non è insolito sostituire il limone con l’arancia, che conferisce lo stesso leggero sentore acidulo. La scelta va fatta in base ai vostri gusti personali e alle vostre preferenze, così da poter accontentare tutti e godervi un pasto in compagnia.

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