Le arance amare, a causa del loro sapore non proprio gradevole, difficilmente vengono consumate al naturale.
La conoscenza di questo frutto risale all’anno 1000, grazie agli Arabi che hanno fatto sì che questo frutto si diffondesse nel territorio siciliano.
L’arancio amaro viene utilizzato dagli agricoltori soprattutto come portainnesto per gli altri agrumi per la particolare robustezza della pianta e trovano impiego nell’industria alimentare e farmaceutica.

Scopriamo insieme le sue molteplici qualità

Per quanto riguarda le caratteristiche principali, questo frutto è costituito da una molecola chiamata sinefrina, molto simile all’adrenalina che stimola il battito cardiaco, il respiro e il metabolismo del nostro corpo; La sinefrina agisce sul nostro metabolismo, in quanto, stimolando la termogenesi ossia l’innalzamento del calore umano, aumenta il consumo calorico e quindi possiede alte qualità dimagranti poiché questa molecola induce a mangiare molto meno. (Questo estratto si trova in moltissimi prodotti snellenti e anticellulite).
Per quanto riguarda le proprietà nutritive e medicinali, l’arancio amaro ha trovato largo impiego: può essere d’aiuto nella lotta di sindromi depressive, contrasta l’insonnia ed è molto indicato in cosmesi per la cura dell’acne e della forfora. Secondo le tradizioni, la polpa di questo frutto può far felici molte donne, infatti la polpa può essere applicata direttamente sul viso come un vero e proprio prodotto antirughe del tutto naturale!

Curiosità

L’ essenza di zagara detta anche neroli viene usata in profumeria per la creazione di moltissime fragranze, queste sono ottenute dai fiori dell’arancio amaro!

USI IN CUCINA

Possiamo utilizzare le foglie e i fiori di questo agrume per la creazione di tisane dalle qualità sedative e calmanti, utili in caso di nervosismo, insonnia o irritabilità bollendo in acqua bollente le scorze ben pulite dell’agrume e aggiungendo miele a piacimento.
L’arancia amara è utilizzata per la creazione di sfiziosissime e buonissime marmellate! ecco qui tutto l’occorrente e il procedimento:

1,8 kg di arance amare non trattate
2 lt di acqua
Succo di 2 limoni
2 kg di zucchero di canna.

Dopo aver lavato per bene le arance, spremi il succo e raccoglilo in un contenitore. Taglia la scorza a listarelle sottili facendo attenzione a non eliminare la parte bianca, ricca di pectina, una sostanza che servirà a gelatificare la nostra marmellata. Unisci il succo alle scorze, aggiungi 2 litri di acqua e lascia riposare tutta la notte.
Dopo aver fatto riposare il tutto porta ad ebollizione e fai cuocere per circa 1 ora e mezza finché le scorzette non diventano morbide.

A questo punto aggiungi succo di limone, lo zucchero e fai cuocere la marmellata per almeno quaranta minuti ricordandoti di mescolare di tanto in tanto. La marmellata sarà pronta quando si solidificherà e non scivolerà via dal piatto se lo inclini.

Adesso la tua marmellata è pronta per essere messa nei vasetti! (clicca quì per acquistarle)

Controindicazioni

L’ uso di estratti dell’arancia amara è sconsigliata in soggetti a rischio cardiovascolare, nei bambini sotto i 12 anni e nelle donne in stato di gravidanza e allattamento, infatti la sinefrina può provocare diversi effetti collaterali come tachicardia, iperagitazione,aritmie, e problemi cardiaci in genere.

In un’epoca come la nostra, che cerca di sensibilizzarsi al problema dell’inquinamento e all’eccesso di sprechi, è importante metterci in moto per cercare di minimizzare lo sperpero di risorse, e convertirle in qualcosa di utile al miglioramento della nostra salute e a quello dell’ambiente.

In questo caso, visto che ci troviamo in uno spazio dedicato ai nostri amatissimi agrumi, parleremo di come utilizzarli fuori dall’ambito gastronomico e adoperarli per la pulizia della casa, scoprendo che esistono numerosi rimedi casalinghi che ci permettono di evitare non solo gli sprechi, ma anche di eliminare i prodotti chimici.

BUCCE DEGLI AGRUMI PER RIMEDI CASALINGHI

Una volta sbucciati limoni, arance e mandarini, le loro bucce risulteranno utilissime per lucidare fornelli, posate e stoviglie, che al passaggio delle profumate scorze diventeranno lucide, profumate e persino disinfettate.

Se invece volete rimettere a nuovo il fondo della vostra caffettiera, basterà versarci dentro dell’acqua, del sale grosso e aggiungere scorze di limone tritate, lasciando riposare per alcune.

Stessa cosa per rimuovere il fastidioso calcare che rovina i nostri elettrodomestici: portate a ebollizione dell’acqua calda in cui avrete precedentemente immerso delle scorze di limone, aggiungete mezzo bicchiere di aceto e lasciate agire per qualche ora… Vi accorgerete di come il calcare si dissolva, quasi come per magia!

DETERGENTE FAI DA TE CON GLI AGRUMI

Se siete amanti dei detersivi biologici, ecco spiegato come crearne uno del quale non potrete più fare a meno!
Per preparare un ottimo detergente agli agrumi, basterà prelevare la buccia da quattro o cinque tra arance, limoni o mandarini, a cui andranno aggiunti 300ml di acqua calda, 300ml di aceto bianco e 300ml di alcol.

Lasciate riposare il composto per una settimana e, trascorso questo tempo, potrete trasferirlo in un contenitore con spruzzino e utilizzarlo come un comune sgrassatore, per lavare i vetri o le piastrelle della cucina. Per un’azione ancora più profonda potete aggiungere del bicarbonato: il profumo che si sprigionerà sarà ottimo e sicuramente non inquinante.

DECORAZIONI FAI DA TE CON BUCCE DI AGRUMI

Avete mai pensato di utilizzare le profumatissime bucce delle arance e dei mandarini per creare deliziose decorazioni?  Vi basterà far essiccare le bucce su un termosifone o vicino a una stufa per sentire come il loro ottimo profumo si propaghi per la vostra casa! In seguito, potrete riporle in un barattolo di vetro o in un sacchetto traforato e adagiarle poi all’interno di armadi e cassetti per profumare i vostri indumenti.

Un’altra idea fantastica e di semplice realizzazione è quella di utilizzare le bucce delle arance per creare candele profumate: dopo aver mangiato la polpa, tagliate la porzione inferiore dell’arancia facendo attenzione a non rimuovere lo stelo centrale. Dopo aver riempito la cavità con dell’olio vegetale, lo stelo fungerà da stoppino, e la candela sarà pronta a illuminare le vostre stanze e a riempirle di deliziose note agrumate!

Quando pensiamo agli agrumi, ci limitiamo a immaginare il loro succosissimo contenuto: che li mangiamo a spicchi, o che creiamo deliziose spremute, beneficiamo volentieri delle loro tante vitamine, utili al buon funzionamento del nostro organismo. Ma cosa ne facciamo della parte bianca, scarsamente utilizzata e, a causa della poca informazione, relegata a materia di scarto?

In questo articolo faremo chiarezza sulle caratteristiche dell’albedo, lo strato bianco tra buccia e polpa. Quello che risulta strabiliante secondo recenti studi è che la maggior parte delle vitamine e proprietà benefiche sono contenute proprio nella parte bianca del frutto, ricca di flavonoidi e pectine.

Queste ultime svolgono un’azione preventiva contro i tumori, sono utili contro l’insorgere di varici e di trombosi, e migliorano la glicemia.  Le principali pectine sono tre:

la Naringina, utile a contrastare il colesterolo cattivo; la Nobiletina, che interferisce contro la proliferazione di cellule maligne e rallenta il degrado cellulare; e la Tangerina, in grado di sopprimere alcuni tumori maligni bloccando lo sviluppo di metastasi.

Alla luce di queste informazioni, quando mangeremo un agrume, dovremo ricordarci di tagliare e conservare anche questa parte, per poterci creare qualcosa di nutriente e sfizioso!

Vediamo insieme la ricetta dell’albedo candito:


Ecco qui la ricetta:

Ingredienti
600 gr albedo
600 gr di zucchero+ 600gr
300 gr di acqua + 300 gr
600 gr di sale grosso

Procedimento
Tagliate l’albedo a listarelle e ricopritelo con del sale grosso, lasciando poi essiccare per 48 ore; lavate poi per bene le scorze eliminando ogni residuo di sale e immergertele in un tegame con acqua calda facendola bollire per 20 minuti.

Per lo sciroppo, mettete l’equivalente in zucchero delle listarelle (600 g in questo caso), e metà peso di acqua (in questo caso, 300 g) e portate a ebollizione. La temperatura dello sciroppo dovrà arrivare a 110°: se non avete un termometro, dovrete accertarvi che faccia il “filo” immergendone un po’ in acqua fredda, e verificando che il composto si solidifichi.

Immergete le scorzette nello sciroppo e lasciatele macerare per 24 ore. Scolate quindi il tutto, riportate lo sciroppo a 110° e reimmergetele di nuovo: dovranno rimanere a bagno ancora per altre 24 ore.
A questo punto non vi resta che conservarle in un barattolo ben pulito, così da gustarle a vostro piacere!
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Chi non conosce il rinfrescante gusto della granita? Un must della cultura siciliana di cui non si può fare proprio a meno!
Prima di condividere una veloce e semplice ricetta per creare la granita a casa vostra e in modo completamente artigianale, volevo raccontarvi qualcosa sulla genesi di questo meraviglioso dolce freddo: le origini, molto probabilmente, risalgono alla dominazione araba in Sicilia, con l’antesignano della granita chiamato sherbet, una bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di frutta.

Si lavorava partendo dalla neve che, durante l’inverno, veniva raccolta sui monti Iblei, sui Nebrodi e sull’Etna, per poi essere conservata nelle nivieri, costruzioni in pietra disposte sopra delle grotte. In estate, dalle nivieri veniva prelevato il ghiaccio per essere grattato e ricoperto di sciroppi di frutta e fiori (questa preparazione prende appunto il nome di rattata).

Successivamente, la ricetta dello sherbet venne modificata e migliorata usando sale marino e neve, utilizzando quest’ultima come refrigerante e non più come ingrediente. Nacque così il pozzetto, una sorta di intercapedine di zinco, riempito con la miscela e posto su un letto isolante di paglia.

La “miscela eutettica” – composta da due o più sostanze e avente punto di fusione (temperatura) inferiore a quello dei suoi componenti –, congelava il contenuto del pozzetto, mentre il movimento rotatorio azionato da una manovella impediva la formazione di cristalli di ghiaccio. È nata così la granita, una vera e propria istituzione, consumata abitualmente tutti i mesi dell’anno!

 

RICETTA GRANITA DI LIMONI NON TRATTATI

Ingredienti per 4 persone:

– 120 ml di succo di limoni non trattati (circa 2 limoni);
– 120 gr di zucchero;
– 500 ml di acqua;
– Buccia grattugiata di 1 di limone non trattato.

Lavate i limoni e ricavatene il succo, che andrete a filtrare e mettere in un recipiente. Aggiungete lo zucchero, l’acqua, la buccia grattugiata, e mescolate bene il composto fino a far sciogliere lo zucchero. Versate la miscela in una vaschetta da gelato e riponetela nel congelatore, ricordandovi di rompere i cristalli di ghiaccio ogni 30 minuti circa.

La vostra granita è quindi pronta per essere servita in ogni momento della giornata, ma attenzione: scegliete sempre di utilizzare limoni non trattati!

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Le arance sono gli agrumi più coltivati al mondo e, anche se il loro principale utilizzo è il consumo fresco, una parte importante viene destinata alla trasformazione industriale. Questo frutto presenta una miriade di varietà, di cui oggi scopriremo le fondamentali, classificandole in base a determinate caratteristiche, come i periodi di maturazione, il tipo di colorazione (interna ed esterna), e il contenuto di acidi.

Occorre fare inoltre una distinzione primaria tra le arance dolci e quelle amare: le prime appartengono alla varietà che comunemente troviamo sulle nostre tavole, mentre le arance amare vengono solitamente destinate all’impiego industriale.

LE ARANCE BIONDE

Sono quelle più usate dall’industria di trasformazione poiché presentano un’elevata resa in succo e risultano poco amare al palato.

Composte da succosi spicchi ricchi di vitamine, con colorazioni che vanno dal giallo all’arancio intenso, le arance a polpa bionda sono l’agrume che più si è diffuso nel mondo.  Le proprietà benefiche delle arance bionde di Sicilia sono dovute alla presenza di vitamine e minerali fondamentali per il nostro organismo, con effetti tangibili sul mantenimento della salute: prevengono infatti le malattie stagionali, difendono il nostro organismo da disturbi cardiovascolari, contribuiscono alla riduzione del colesterolo e si sono dimostrate efficaci nella protezione della vista.

ARANCIA VALENCIA

Arance Valencia

Tra le arance a polpa bionda, le Valencia costituiscono una delle varietà più apprezzate sia dai consumatori che dai produttori grazie al fatto di essere molto versatili, adattandosi bene a svariate condizioni climatiche.

Le caratteristiche di questa cultivar non si fermano qui: anche se in Sicilia la raccolta si svolge in prevalenza verso i mesi di marzo o aprile, si tratta di un’arancia dalla maturazione molto tardiva e, in altre regioni con climi diversi, è frequente che la raccolta avvenga anche più tardi, consentendo così ai produttori di prolungare l’annata ben oltre la sua normale scadenza.

ARANCIA BELLADONNA

A causa della sua alternanza produttiva è una varietà poco diffusa: la buccia molto spessa presenta eccellenti proprietà organolettiche e viene utilizzata sia per il consumo fresco che per la trasformazione industriale. Molta della fama che circonda le arance Belladonna è determinata dal loro sapore molto dolce dato da un elevata percentuale di zuccheri, che tende a crescere negli stadi finali di maturazione.

Un’altra importante caratteristica da non sottovalutare è il livello di vitamina C che risulta molto abbondante, oltre a buone dosi di sali minerali e acido citrico, e vitamine dei gruppi A, B1, B2 e PP, antiossidanti, flavonoidi e polifenoli.

ARANCIA OVALE

Le arance di Sicilia Ovale sono delle arance a polpa bionda, caratterizzate anch’esse da una fase di maturazione molto tardiva, che si verifica in primavera tra i mesi di marzo e aprile, con i frutti che possono resistere sui rami anche fino al mese di maggio.

La forma tipica di questa arancia rispecchia il nome della cultivar, in quanto i frutti sono generalmente di forma ovale, provvisti di una sottile solcatura nella parte inferiore. La buccia si presenta sottile ma al tempo stesso piuttosto resistente, di un colore intermedio tra il giallo e l’arancio, a grana fine o media.

Il sapore dolce e piacevole è dato dall’alto contenuto di zuccheri e da una pungente acidità, mentre abbastanza ridotta è la presenza di semi. L’arancia Ovale può essere indifferentemente consumata a tavola o sotto forma di spremuta.

VARIETA’ OMBELICATE O NAVEL

Sembra un difetto, una malformazione, invece la varietà del Citrus Sinensis o arancia Navelina nasconde al suo interno un’altra piccola arancia, quasi fosse una gemella situata al polo opposto rispetto al picciolo. Altra interessante caratteristica è che non presenta semi al suo interno e nasce addirittura da fiori sterili.

Diverse sono le sue proprietà benefiche, come quella di abbondare nel contenuto di vitamina A, C, B1, B2, sali minerali e zuccheri, conferendole alte qualità antiossidanti, disintossicanti, diuretiche e digestive, antiemorragiche e di protezione dei vasi sanguigni.

L’arancia Navel è dunque ottima non solo contro malanni, influenze e bronchiti di stagione, ma si dimostra efficace anche nella prevenzione di patologie e dolori reumatici. Ottima per una spremuta super energetica, o per una salutare insalata di agrumi, grazie alle sue particolari qualità organolettiche questa varietà è un ricercato ingrediente per aperitivi e antipasti, primi e secondi piatti, ma anche dolci e dessert.

ARANCIA WASHINGTON NAVEL

Le arance Washington Navel presentano una pezzatura molto elevata e derivano dalla mutazione spontanea dell’arancio Selecta, hanno una forma sferica allungata e l’epoca di maturazione va da fine dicembre a marzo. Questo frutto ha un gusto gradevolissimo, è a polpa bionda e senza semi, ma la caratteristica principale è il sapore gradevole e mai acido, che lo rende davvero delizioso.

A differenza delle altre varietà siciliane, caratterizzate da un sapore più o meno acido, le Washington Navel hanno una polpa più zuccherina e un perfetto equilibrio tra gusto e profumo.

Le caratteristiche principali interessano soprattutto la polpa: le vescicole di succo si dissolvono in bocca lasciando pochissimi residui. Si può affermare che la Washington Navel è dotata di un’eccezionale qualità legata a fattori ambientali come il clima, il terreno in cui cresce, e l’acqua, che conferiscono a questo agrume non soltanto un sapore autentico, ma anche proprietà organolettiche particolarmente apprezzate:

ARANCIA NEWHALL

L’arancia Newhall è una varietà di arancia Navel che è caratterizzata dalla presenza della stessa depressione a forma di ombelico, già introdotta con le cultivar precedenti. La pianta si presenta vigorosa, con tendenza a ramificarsi verso il basso, conferendole un portamento raccolto.

Il frutto si presenta ovoide, di pezzatura medio-grossa, e la buccia è di medio spessore e di colore arancio scuro, con tendenza al rossastro verso fine maturazione. Un’altra caratteristica fondamentale è quella di avere un ottimo sapore e di essere di altissima qualità.

La Newhall è un’arancia che può essere consumata allo stato fresco, trasformata in succhi o utilizzata per la preparazione di marmellate e liquori, mentre le bucce sono idonee per la preparazione di canditi. La maturazione di questo agrume avviene da novembre a marzo.

ARANCIA NAVELATE

Questo frutto deriva dalla mutazione della Washington Navel e presenta un ottimo sapore, l’epoca di maturazione è tardiva e la raccolta, infatti, può prolungarsi fino a giugno. A causa della bassa produttività, la sua diffusione è più limitata rispetto alle altre varietà.

VARIETA’ DI ARANCE PIGMENTATE O ROSSE

La loro denominazione deriva dalla presenza di “antociani” che conferiscono al frutto questi pigmenti di colorazione rossa, presentano un alto tenore zuccherino e di acidità per questo le arance rosse presentano il loro caratteristico sapore. La pigmentazione deriva dalle escursioni termiche e possono presentare un livello di pigmentazione differente in base ai luoghi di coltivazione. La produzione di arance pigmentate rosse è limitata quasi esclusivamente nella sicilia orientale.

ARANCIA SANGUINELLO

A causa dell’epoca tardiva di maturazione questa varietà presenta una buona qualità dei frutti, la buccia è di colore arancio intenso con sfumature rosse così come la polpa e presenta un elevato contenuto di acido citrico.

Il Sanguinello è una varietà di arancia rossa di Sicilia molto apprezzata. la sua buccia caratteristica presenta un bel colore arancio intenso e striature tendenti al rosso; la polpa è ambrata e con screziature rosse di varie gradazioni, è molto succosa, presenta pochi semi e una bassa acidità. Matura verso febbraio, ma è in primavera che le sue caratteristiche organolettiche raggiungono la perfezione.

Questa varietà di arancia è l’ideale per preparare ottime spremute dal colore rosso intenso e Il suo succo è ricco di sali minerali e vitamine. Grazie alle sue proprietà, il Sanguinello è un alleato prezioso della salute e aiuta efficacemente a contrastare i radicali liberi. Il suo sapore gradevole e caratteristico ci deliziano fino a primavera inoltrata.

ARANCIA MORO

Le arance della varietà Moro sono quelle in assoluto più pigmentate e sono cratterizate da un particolare aroma e la loro disponibilità si concentra normalmente nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo. Presenta una forma globosa e la polpa di colore rosso scuro, infatti è la varietà che presenta la pigmentazione più elevata. Posseggono ottime qualità organolettiche e la maturazione avviene a dicembre.

Caratteristico è il colore del succo, rosso sangue, determinato dall’elevata concentrazione nella polpa e nella buccia di antocianine che svolgono un’importante funzione antiossidante che difende l’organismo da fenomeni di fragilità capillare, dall’invecchiamento cellulare e dall’insorgere di alcune forme tumorali.

Le antocianine si formano grazie alle forti escursioni termiche, comuni durante il periodo invernale nelle zone collinari o di montagna alle pendici del vulcano Etna e  La concentrazione di succo è molto elevata. La arance Moro hanno un sapore tendenzialmente gradevole e con una piccola nota di acidità.

ARANCIA TAROCCO

A questa varietà ne fanno parte diversi “ cloni” come: tarocco dal muso, tarocco nucellare, tarocco gallo, tarocco scirè, tarocco cocuzza, tarocco meli, caratterizzate dalla colorazione rossa più o meno intensa, della buccia e in particolare modo della polpa.

Arance Tarocco presentano un calibro medio-grosso con polpa striata di rosso, buona da mangiare e facile da sbucciare grazie allo spessore medio della sua buccia dal colore molto tenue.

Dall’aroma indistinguibile l’arancia tarocco è la regina delle arance siciliane. La varietà più pregiata e apprezzata al mondo. Appartiene alla cultivar di arance pigmentate o sanguigne per il caratteristico colore rosso determinato da particolari pigmenti chiamati “antocianine” e per i particolari fattori ambientali: la colorazione rossa diventa più intensa con le basse temperature e le escursioni termiche.

Da un punto di vista organolettico, sono caratterizzate da un sapore molto piacevole, grazie al contenuto elevato ma allo stesso tempo equilibrato di zuccheri e acidi, oltre alla presenza di alcune sostanze aromatiche come il limonene e altre sostanze organolettiche. A questo si aggiunge anche un’elevata succosità.

Il limone Verdello è riconoscibile per il caratteristico colore verde intenso della sua buccia, protagonista della così chiamata “terza fioritura” del femminello siracusano. Andiamo a scoprire alcune delle caratteristiche principali di questo meraviglioso frutto estivo: dalla metà di agosto fino a ottobre, la pianta del limone effettua una seconda fioritura – potremmo proprio dire che rifiorisce –, dando vita ai limoni denominati appunto verdelli.

Questa tipologia di frutto possiede ottime proprietà organolettiche, oltre che un abbondante contenuto in polpa dal gusto poco acidulo, ricco di antiossidanti, vitamine e minerali. Si tratta di una delle varietà più commercializzate grazie ai ben quattro mesi di continua disponibilità!

La ricchezza che questo agrume è in grado di produrre per il nostro territorio ha fatto sì che prendesse il nome di oro verde: le coltivazioni di Sicilia Agrumi sono protagoniste di questa produzione, rendendoci felici di proporvi Verdello di ottima qualità, orgogliosamente coltivato senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica!

CURIOSITÀ

Nel passato, le piante del limone non godevano di varietà naturalmente “rifiorenti” e venivano quindi utilizzate delle tecniche specifiche per ovviare a questa mancanza.

La tecnica praticata era detta forzatura: le piante non venivano irrigate per tutto il mese di luglio per indurre uno stato di stress idrico, raggiunto il quale venivano poi effettuate abbondanti irrigazioni. Questo procedimento induceva la pianta del limone letteralmente a rifiorire in estate.

Importante: il Verdello è l’unica tipologia di limone estivo siciliano! Ne consegue che le altre tipologie siano necessariamente di importazione.

 

RICETTA FLASH: SORBETTO DI LIMONE VERDELLO

Ingredienti per 4 persone:

– 6 limoni verdelli Siciliani;
– La buccia di mezzo limone (solo la parte verde);
– 100 g di zucchero;
–  Mezzo albume.

Tagliate la parte esterna di 4 limoni e mettetela nel congelatore. Passate invece la polpa dei limoni fino a ottenere un composto denso, e aggiungete il succo dei 2 limoni rimasti.
 Portate a ebollizione 1,5 l di acqua con lo zucchero e la buccia di mezzo limone, e lasciate bollire per 2 o 3 minuti; filtrate quindi il composto e lasciatelo raffreddare.
 Distribuite il sorbetto nei limoni svuotati e precedentemente congelati, e riponeteli nuovamente nel congelatore. Il vostro sorbetto di limone Verdello è pronto per essere servito dopo i pasti, per rendere uniche le calde giornate estive!
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Il carrubo è un albero sempreverde coltivato soprattutto nel centro e sud Italia, in Spagna, in Portogallo e in Africa settentrionale, e appartiene alla famiglia delle fabaceae, la stessa dei piselli e delle fave. Si tratta a tutti gli effetti di legumi dai baccelli marroni e dall’odore caratteristico, lunghi circa 15 cm e contenenti semi al loro interno. Il sapore della carruba è molto simile a quello del cacao, ed essendo priva di caffeina è perfetta per preparare dolci e pietanze di vario genere.

Le carrube vengono utilizzate, previa lavorazione, come surrogati del cacao – la farina di carrube viene infatti scelta come ingrediente di alcune ricette per chi è allergico al cacao –, come additivi alimentari – la farina di carrube è un ottimo addensante, usato in molte preparazioni alimentari che spaziano dai gelati alle carni in scatola – e come alimenti dietetici, dato che contengono moltissimi minerali (potassio, calcio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro) e svolgono funzione antiossidante, gastro-protettiva.

Se consumate in gravidanza, inoltre, possono aiutare ad alleviare le tipiche nausee; essendo prive di glutine, le carrube possono essere consumate anche da chi soffre di celiachia.

COME UTILIZZARE LE CARRUBE

La carruba può essere un ottimo alleato per chi ama il cacao ma, per qualsiasi motivo, deve farne a meno. Per creare sfiziosi snack a base di carrube, per esempio, procuratevi delle carrube fresche, infornatene i baccelli a 120° per una decina di minuti (o più, se i baccelli sono particolarmente polposi), e sgranocchiateli durante il vostro spuntino.

Pasta fatta in casa con farina di Carrube:

Per rendere la pasta fatta in casa più profumata, colorata e con una marcia in più, provate ad aggiungere della farina di carrube, calcolandone 100 g ogni 400 g di farina di grano duro.

Crema spalmabile alla Carruba:

Se amate le creme spalmabili, potete preparane una partendo dalla farina di carrube. Con un robot da cucina, tritate delle nocciole tostate, aggiungete 1 o 2 cucchiai di farina di carrube, dell’olio di riso e del dolcificante, fino a ottenere la consistenza desiderata: il risultato sarà una crema golosa ed energetica!

Per insaporire i dolci:

Se vi piace il sapore della farina di carrube potete usarla per arricchire ogni tipo di dolce: torte, crostate, biscotti, muffin, ecc. Il gusto delle carrube si sposa perfettamente con tutto ciò che va bene insieme al cacao!

Curiosità

I semi del carrubo vengono anche chiamati carati: questo appellativo è nato per via della loro uniformità, visto che ognuno, infatti, pesa esattamente 1/5 di grammo, e venivano utilizzati dalle civiltà antiche per pesare oggetti di valore!

MANDORLE PRALINATE

Ecco qui una semplice ricetta per creare sfiziose mandorle pralinate, croccanti e deliziose, non potrete fare a meno di gustarle una dopo l’altra!

Servono davvero pochissimi ingredienti:

150g di mandorle;
120g di zucchero,
acqua a temperatura ambiente.

Preparazione

Per prima cosa, prendete una padella, possibilmente di acciaio, e versate le mandorle, lo zucchero e l’acqua. Con la fiamma medio-bassa, iniziate a mescolare fino a quando l’acqua comincerà a bollire e a cristallizzarsi attorno alle mandorle; a questo punto, abbassate leggermente la fiamma e mescolate fino a che lo zucchero non si sarà caramellato e avrà assunto un colore ambrato.

Adagiate le mandorle pralinate in una teglia foderata con della carta da forno e lasciatele raffreddare. Le vostre mandorle pralinate sono pronte per essere gustate oppure, se poste all’interno di sacchettini, potranno trasformarsi in deliziosi regali!

CURIOSITÀ

Le mandorle pralinate sono conosciute con il nome di “addormenta-suocere”. In alcune zone, pare fosse usanza portarle in dono quando si andava a fare visita a casa della propria fidanzata: in questo modo, la suocera, indaffarata a gustare il delizioso omaggio, non avrebbe potuto disturbare i fidanzatini e, qualche volta, sarebbe persino arrivata ad addormentarsi!

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La zucca Moscata di Provenza è una varietà di zucca importata recentemente dalla Francia, in particolare, come suggerisce il nome, dalla regione della Provenza. È tra le varietà di zucche più apprezzate nelle cucine degli italiani, sia per l’eccellente qualità del frutto, che per le ottime proprietà organolettiche in esso contenute.

La zucca Moscata di Provenza si presenta con una forma tondeggiante e appiattita dal colore bronzeo aranciato, e le sue dimensioni raggiungono il peso medio di 12 kg: la polpa è molto dolce e saporita, ottima per la preparazione di risotti, zuppe e vellutate.

La zucca moscata di Provenza, oltre a essere particolarmente buona, possiede numerose qualità, come quella di essere ipocalorica, ricca di fibre, ricca di vitamine A e C, betacarotene, e sali minerali come il potassio, il calcio e il fosforo. Le sue parti edibili, inoltre, includono anche i semi, che possono essere tostati oppure salati ed essiccati.

RISOTTO DI ZUCCA MOSCATA DI PROVENZA E TALEGGIO

L’autunno è alle porte, ed è l’ora di portarci avanti cominciando a creare piatti propri di questa stagione!

Preparazione:

Dopo averla ben pulita, tagliate la zucca a spicchi e posizionateli su una teglia aggiungendo sale, pepe e infornando per 15 minuti a 180°.
In una pentola, mettete della cipolla tagliata finemente e fatela rosolare con olio di oliva; aggiungete il riso e, in seguito, fatelo sfumare con del vino bianco.

Una volta evaporato il vino, bagnate il riso con del brodo vegetale; terminata la cottura, tagliate il taleggio a pezzettini e mantecate il tutto a fuoco spento aggiungendo del parmigiano a piacere.

Finite il piatto con una spolverata di pepe nero, della noce moscata, e pezzettini di zucca e taleggio come decorazione.

VELLUTATA DI ZUCCA

Preparazione:

Per preparare la vellutata, lavate la zucca, eliminate i semi, e ricavate dal bordo qualche fettina sottile con la buccia da tenere da parte.

Eliminate invece il resto della buccia dalla zucca rimasta, tagliate la polpa a pezzetti, raccoglieteli in una casseruola e copriteli con il brodo caldo; mettete sul fuoco e portate a ebollizione, abbassando poi la fiamma e lasciando sobbollire per 12-15 minuti.

Frullate poi la zucca con un mixer, prendete una padella e scaldate 30 g di burro.  Aggiungete e tostate la farina di mandorle, la crema di zucca, e mescolate per ottenere una vellutata densa e senza grumi.

Lavate quindi le arance e grattugiate un cucchiaino di scorza, spremetele e aggiungetene il succo alla vellutata.

Aggiungete successivamente due tuorli d’uovo e mescolate energicamente, regolando di sale e pepe. Posizionate la fettina di zucca con la buccia che avevate precedentemente conservato e utilizzatela per decorare il vostro piatto!

ZUCCA AL FORNO

Preparazione:

Lavate la zucca e ricavate delle fettine dello spessore di circa 2 cm che farete cuocere a vapore per 10 minuti.

Posizionate le fettine su una pirofila ben unta di olio extravergine d’oliva, mescolate il parmigiano grattugiato con il pangrattato e un pizzico di sale, e cospargetelo sulla zucca.

Fate gratinare le fettine nel forno preriscaldato a 200° per 15 minuti.

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Ha un profumo vivace e piacevolmente agrumato, dal sapore asprigno e con una polpa spessa e carnosa: di cosa stiamo parlando? Del cedro, ovviamente!

I nostri amati cedri vengono raccolti tra la fine di ottobre e gli inizi di gennaio e, oltre a essere ampiamente utilizzati in ambito culinario, posseggono una varietà di caratteristiche che li rendono adatti a molteplici usi.  Sapevate che i cedri costituiscono una vera e propria miniera di sali minerali e vitamine?

Oltre a quelle del gruppo C, sono infatti ricchi di flavonoidi e antiossidanti, hanno proprietà disinfettanti, digestive e lassative e, grazie alle pochissime o quasi nulle calorie, sono perfetti per essere consumati durante le diete.

Un altro pregio di questi agrumi sta nella loro scorza che, essendo molto spessa e aromatica, viene utilizzata anche per l’estrazione di oli essenziali impiegati nel campo della cosmesi, per la creazione di saponi, shampoo e profumi per il corpo o per l’ambiente.

USI IN CUCINA E MOLTO ALTRO

Tagliate a metà un cedro e riponetelo all’interno del frigorifero: tutti gli odori verranno assorbiti dal frutto!
Conservate la buccia e mettetela all’interno di sacchettini da riporre nei vostri armadi e cassetti, sentirete sprigionarsi un buonissimo profumo agrumato che deodorerà abiti e biancheria.

Unite l’olio essenziale di cedro con quello di mandorle per ottenere un mix che stimola il micro-circolo e favorisce la crescita dei capelli. Se spalmato sul corpo, inoltre, servirà a ridurre gli inestetismi della cellulite.

RICETTE VELOCI CON I CEDRI

INSALATA DI CEDRI E ARANCIA

Ingredienti:
1 cedro non trattato;
1 arancia non trattata;
mezza cipolla o cipolletta;
1 ciuffo di prezzolo;
olio, peperoncino e sale.

sbuccia il cedro in fettine molto sottili e l’arancia a rondelle, taglia la cipolla, unisci il tutto e condisci con olio, sale peperoncino e prezzemolo!

CEDRI CANDITI

Ingredienti:
1 cedro non trattato;
500 g di zucchero;
0,5 dl di acqua;
2 cucchiai di zucchero da cospargere.

Tagliate a metà il cedro, spremetelo e staccate la polpa dalla scorza che andrà tagliata molto finemente vicino alla parte bianca per ridurre il gusto amaro; mettete a bollire con acqua le scorzette ottenute.

Scolatele bene, aggiungeteci lo zucchero e fate sobbollire nuovamente finché il caramello sarà evaporato. Estraete quindi gli spicchi di cedro dallo sciroppo, disponeteli su una teglia con della carta da forno e cospargeteli di zucchero. Essiccate gli spicchi in forno ventilato a 60° per 3 ore.
Lasciate raffreddare le scorzette ricavate, ed eccole pronte per essere servite e gustate!

CURIOSITÀ

I monaci buddisti per lungo tempo hanno considerato i cedri un simbolo di ricchezza, felicità e longevità: venivano utilizzati, infatti, durante le cerimonie, tanto che una varietà orientale di questo frutto ha preso il nome di “Mano di Budda”. Le sue protuberanze, dovute a una malformazione genetica che fa sviluppare gli spicchi separatamente, ricordano in effetti le dita di una mano. (clicca quì per acquistarli)

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